Io la definisco la “nuova Naomi”. Nel 2010 era considerata dalle varie edizioni di Vogue, …
Americano, classe 46, Bruce Weber si avvicina giovanissimo alla fotografia spinto dal padre fotoamatore. A vent’anni decide di iscriversi alla New York University per studiare cinema e fotografia; si mantiene agli studi come modello, diventa amico dei fotografi con cui lavora, facendogli spesso da assistente. Negli anni newyorkesi ha modo di conoscere grandi maestri quali: Avedon, Diane Arbus e Lisette, che vedendo in lui un grande potenziale lo spingono ad immergersi nella fotografia ed a iscriversi alla New School for Social Research. Dopo anni passati ad esporre i suoi lavori in mostre collettive, alla fine degli anni 70, pubblica le prime foto su importanti riviste come GQ e Vogue e desterà scalpore nel mondo con le campagne per Calvin Klein. In anticipo di dieci anni rispetto ai suoi colleghi abbraccia la fotografia sociale, e grazie alla qualità delle sue foto riesce ad emergere nel panorama moda anni 80, dominato da immagini sfarzose e super patinate. Nelle sue campagne il prodotto non appare mai in primo piano, diventa solo uno degli elementi compositivi dell’immagine. La sua sensibilità artistica e la sua personalità traspaiono in ogni scatto; la sua è una fotografia intima, mai ovvia, ritrae spesso nudi omoerotici senza mai essere volgare. Contrario al ritocco, scatta su pellicola, la sua opera è un’antologia d’immagini giocose che immortalano situazioni reali e spontanee.Schivo e poco amante della mondanità, Bruce Weber è un poeta sognatore, che attraverso un uso raffinato dell’immagine del corpo umano ha sconvolto le regole delle fotografie di moda.
American, class 46, Bruce Weber approached still young to amateur photography, led by his father. At twenty, he decided to enroll at New York University to study film and photography; remains to study as a model, he became a friend of the photographers who worked with, often making their assistant. Over the years in New York he met the great masters such as Avedon, Diane Arbus and Lisette, who saw a great potential in him and led him to immerse himself in the photography world and subscribe to the New School for Social Research. After years of exhibiting his work in group shows, at the end of the 70s , he publiced the first pictures on important magazines such as GQ and Vogue and arouse sensation in the world, with his campaigns for Calvin Klein. In advance of ten years compared to his colleagues, he embraces social photography, and thanks to the quality of his photos, he can emerge in the 80’s fashion scene dominated by sumptuous and super glossy images. In his campaigns, the product never appears in the foreground, it becomes just one of the compositional elements of the image. His artistic sensibility and personality shine through in every shot; his photograph is intimate, never obvious, often portrays naked homoerotic without ever being vulgar. Contrary to retouch, shooting on film, his work is an anthology of playful images that immortalize real and spontaneous situations.Very shy and loving little worldliness, Bruce Weber is a poet, a dreamer, and through a refined use of the image of the human body has upset the rules of fashion photography.
with love, Elena
Bellissimo post…ben scritto
grazie andrea!!!
Senza parole, adoro il tuo modo di scrivere…
grazie rafaela!
Interessante 🙂
amo ogni tnato inserire i post di storie della fotografia, perche’ secondo me per capire meglio la moda, bisogna conoscere anche chi scatta le immagini.
Questi sono i post che ti distinguono. Complimenti.
<3
avere clase non è per tutti ops da tutti
Conoscevo le foto ma non il fotografo…bravissima!!!!
:-)))))
grandioso…bravissima
grazie grazie stragrazie!
la copertina di Kate Moss è devastante…
e’ vero, e’ bellissima!
che tenera l’ultima foto…
assolutamente!