La controrivoluzione cubana

Sono pochi i luoghi al mondo che riescono ad aprire voragini emozionali difficili da colmare: Cuba è senza dubbio uno di questi.
Risulta quasi impossibile non essere rapiti dagli scorci, dalla musica e dalla dignità degli abitanti di questa nazione rimasta imprigionata nel tempo e nello spazio.
Negli ultimi tempi qualcosa è però cambiato: molti varchi sono stati aperti, tanti tabù sono stati finalmente violati e Cuba sembra pronta ad aprirsi al mondo globale.
Nell’immaginario di noi turisti resterà sempre l’isola raccontata da Compay Segundo; quella dei sigari, delle spiagge e delle auto d’epoca, ferma al periodo della Rivoluzione. In fondo è quell’unicità (vera o finta che sia…) che andiamo a ricercare.
L’effetto “Rolling Stones” del 2016, con la ripresa dei rapporti con gli USA, ha dato inizio a quella “controrivoluzione” che sta traghettando Cuba nell’era moderna.
Spero passi del tempo prima di vedere McDonald’s al centro de L’Avana, ma la nostra martellante cultura pop, a suon di musica, cinema, cibo è pronta a conquistare uno degli ultimi baluardi di quel mondo che non esiste più.
Il Fashion system non si è fatto trovare impreparato: guidato da Kaiser Karl l’esercito di Chanel, che vantava tra le sue fila il nipote di Fidel Castro, ha sfilato nel cuore di L’Avana con un evento che farà sicuramente epoca.
With love, Elena



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