Francese, classe 1952, Jean Paul Gaultier non è solo moda, prêt-à-porter, accessori …
La moda diventa green? Le ultime fashion week Milano, New York e Londra si son colorate di verde, l’industria della moda ha capito che il futuro e’ green e sta adattando il suo modo di lavorare e di operare secondo questa nuova ottica. Negli ultimi anni, la sempre più diffusa attenzione nei confronti delle problematiche ambientali, ha spinto il mondo della moda a sviluppare nuovi metodi di produzione che tengono in forte considerazione sia il consumo di energia derivato dalla trasformazione delle materie prime in prodotto finito, che il processo produttivo vero e proprio.Antesignane in questo senso sono state le passerelle milanesi, dove la svolta eco, è stata suggellata dalla presentazione del “Manifesto della sostenibilità per la a moda italiana . Creato con l’ausilio della Camera nazionale della moda, questo documento, propone un vero e proprio vademecum di sostenibilità, suggerisce comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale e sociale, in tutte le fasi di lavoro; dalla produzione alla distribuzione, al marketing, fino ad arrivare alla comunicazione e all’educazione.
Sfilare, gettando un occhio alla natura e al rispetto per l’ambiente è diventata la prassi per molti brand, la moda è sempre più eco friendly. Possiamo affermare che l’ormai inscindibile il binomio moda ed ecologia sia d’obbligo sulle passerelle . Senza rinunciare all’importanza dell’originalità , dello stile e del glamour, stilisti del calibro di: Giorgio Armani , Stella McCartney, Jonathan Saunders, hanno realizzato collezioni interamente al naturale sfruttando materiali poveri, biodegradabili e riciclati , ottenendo risultati sorprendenti, specialmente laddove la moda viene considerata più un’opera d’arte che un capo d’abbigliamento.
Quando parliamo di moda eco non possiamo fare a meno di pensare all’ Ethical Fashion Show. Lanciato nel 2004 l’evento parigino si è in breve tempo affermato come il più vasto contenitore internazionale di talentuosi designer capaci di concepire l’abbigliamento nel rispetto della natura, ed è grazie a questa fiera della moda etica che marchi come Osklen,Veja, Les Racines du Ciel, Ombre Claire, Tudo Bom son riusciti ad affermarsi ai vertici del settore.
Grazie ad eventi come “So critical so Fashion” e l’ EFS, l ‘eco-fashion non è più solamente rivolto a critici consumatori di nicchia, si fa prêt-à-porter, si radica tra gli urban-style; seguendo i dettami dei principi “Lavoisierani “, secondo cui nella moda, così come in natura nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma,si candida a essere l’unico modello produttivo sostenibile.
Fashion becomes green? The latest fashion week in Milan, New York and London were green, and the fashion industry has realized that the future is “green” and it is adapting its way of working and to operate according to this new perspective. In recent years, the growing attention to environmental issues, has led the fashion world to develop new production methods that take into account both the strong energy derived from the processing of raw materials into finished products, and also the real production process. The first in this direction have been the catwalks of Milan, where the turn echo, has been sealed by the presentation of the “Manifesto for Sustainability” in Italian fashion. Created with the help of the National Chamber of Fashion, this document, offers a veritable handbook of sustainability, suggests good behavior in terms of environmental at all stages of work, from production to distribution, marketing, up to the communication and education.
We must look at the fashion show, with an eye to nature and respect for the environment has become the practice for many brands, so fashion is now more and more eco friendly. We can say that the inseparable duo fashion and ecology is a must on the runway. Without sacrificing the importance of originality, style and glamor, fashion designers such as Giorgio Armani, Stella McCartney, Jonathan Saunders, have created collections entirely natural, using poor , biodegradable and recycled materials obtaining amazing results, especially where the fashion is considered more a work of art than a piece of clothing.
When we talk about eco fashion can not help but think of Ethical Fashion Show. Launched in 2004, the Parisian event has quickly established itself as the largest international container of talented designers able to design clothing in harmony with nature, and it is thanks to this fair, that ethical fashion brands like Osklen, Veja, Les Racines du Ciel, Ombre Claire, Tudo Bom have managed to establish itself at the top of the industry.
Thanks to events like “So critical so fashion” and ‘EFS, the’ eco-fashion is not only aimed at critical niche consumers, it becames also prêt-à-porter,and it is rooted in the urban-style; following the dictates of “Lavoisierans” principles, that in fashion, as in nature nothing is created, nothing is destroyed, everything is transformed, but is a candidate to be the only sustainable production model.
ma quanti bei post oggi!!! Grande Ele!!!!
“nella moda, così come in natura nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” –> geniale!! è proprio vero!!!
ah! Quel ragazzo con la cariola….?? fa il giardiniere? Può venire a casa mia?? Non ho un giardino ma qualcosa da fargli fare lo troviamo di sicuro!! forse qualcuno a casa mia avrà da ridire.. ma fa niente!;)
Mi piace un sacco questo post…e penso che l’obiettivo della sostenibilità (economica, ambientale e sociale) sia il futuro per tutte le aziende. Quindi sono pienamente d’accordo e contenta di queste iniziative eco promosse dalle più famose case di moda..speriamo che sia l’inizio di una lunga serie..anche se però l’approccio alla sostenibilità non è ancora diffuso speriamo che con il tempo le aziende capiscano di non usare materiali inquinanti o macchinari nocivi sia per l’ambiente che per le stesse persone…
Un’ultima cosa più fashion…le collezioni di Re Giorgio sono divine! Bellissimi anche quelle di Stella! <3
stella secondo me è la numero uno in ambito eco-friendly:è stata tra le prime a sostenere la causa e lei ci crede davvero. amo le sue linee ,i suoi materiali e la sua fantasia! classica con uno sguardo al futuro!proprio come la sua eco sostenibilità!
Bellissimo post, molto interessante.
Ma il ragazzo con la cariola bianca…ne vogliamo parlare???
le Oat shoes sono il top!
Avendo dei semi al loro interno, si possono piantare, ed essendo biodegradabili fungono da concime per le piantine.GENIALI
Veramente molto interessante questo post. Ti spingi sempre piu’ avanti andando “oltre” la moda. Se continui così diventerai sempre piu’ grandeeeee!!! Auguri!!!!
La crisi si fa sentire pure qui!
Complimenti Elena, piena di idee e di stile! Mostri sempre qualcosa di inaspettato, poco scontato, di gusto!continua cosi’ e’ un piacere leggerti!
grazie alessandra!!!sono davvero felice che tu dica queste cose!!!ce la sto mettendo tutta e vedrai che nn vi deluderò!;-)
adoro osklen
pura avantgarde
Anche io vorrei parlare del Giardiniere provetto!
La Barolo non ci considera se sbaviamo dietro al giardiniere! 😉
ahhhh adesso ci sono arrivata!!!!scusate,sono un po’ritardata!!!io ci avevo sbavato già mentre l’ho pubblicato,ormai ci ho fatto l’occchio…è diventato di casa!;-)))
Grande Eleeeee!!!!
:-))))
anche attraverso la moda possiamo salvare il pianeta
alessandro, sempre!!!
Usare, reciclare, rinnovare! Benvenuto processo nel settore del lusso!
ci voleva!!
il futuro del pianeta passa anche dall’ecologia…
bravo carlo!!!!!!rispettiamolo partendo anche dalla moda!