“Diana Vreeland, the eye has to travel”

Qualche giorno fa, ho ricevuto in omaggio da Tod’s, un libro a dir poco meraviglioso. “Diana Vreeland, the eye has to travel” è un omaggio a colei che ha “inventato” la figura del fashion editor, a colei che ha reso la “bibbia” della moda (Vogue) la rivista internazionale più fashion che ci sia, a colei che, purtroppo, non ce ne saranno altre così. Ho scoperto grazie alle fantastiche foto contenute nel libro, il lato gioioso di Diana: i suoi sorrisi resi immortali dagli scatti dell’amico Avedon, la sua dedizione alla famiglia e la cura maniacale per il suo lavoro. E ultimo, ma non ultimo, ho scoperto tutte le stupende cover che hanno fatto la storia del design e della moda: quelle che ancora oggi, inconsapevolmente, evochiamo nella vita di tutti i giorni. Grazie Diana.

A few days ago, I received as a gift from Tod’s, a wonderful book. “Diana Vreeland, the eye has to travel” is a tribute to the one who “invented” the figure of fashion editor, the one who made ​​the “bible” of fashion (Vogue), themost fashionable magine you can find all around the world, to one who, unfortunately, there will be no other one in fututr like her. I discovered, thanks to the fantastic photos in the book, the joyful side of Diana: her smiles immortalized by her friend Avedon, her dedication to the  family and her obsessive attention to her work. And last but not least, I discovered all the wonderful covers that have made ​​the history of design and fashion: those who still, unconsciously, we refer to in everyday life. Thank you Diana.

tshirt: twenty8twelve , jeans: Mother , necklace: vintage